Praga vanta una storia millenaria, che risale ad una tribù celtica – i Bohemi appunto da cui trae il nome la regione di appartenenza – inglobata dai Celtici.
Secondo una leggenda Praga venne fondata dalla principessa Libuse e da suo marito Premysl, il fondatore della dinastia con il medesimo nome. Anche se la leggenda viene considerata un semplice racconto, il primo nucleo di Praga venne fondato nel’ultima parte del IX secolo come un castello su una collina che controllava la riva destra della Moldava, questo castello viene conosciuto oggi come Vysehrad (“castello alto”).
Ben presto la città, grazie alla sua posizione centrale e favorevole, divenne importante centro di mercanti: al primo centro abitato di Praga sorto attorno al castello, Staré Mesto, si aggiunse nel 1200 un secondo agglomerato abitativo chiamato Malá Strana, ma fu solo durante il XIV che la città fiorì: durante il regno di Carlo IV Praga si ingrandì ulteriormente trasformandosi nella terza città europea per grandezza. Essendosi affermata come effettiva capitale del Sacro Romano Impero, e dunque elevata al grado di arcivescovato, essa possedeva una zecca, ed erano presenti mercanti e banchieri tedeschi e italiani e ospitava un’ampia e attiva comunità ebraica di circa 15.000 persone.
Dopo un lungo periodo di crisi, con vari tentativi di rivolta antiasburgica, lo sviluppo della città è ripreso solo nel corso dell’Ottocento, quando Praga si trovò protagonista della rivoluzione industriale poiché le industrie potevano sfruttare le miniere di carbone e di metallo della regione circostante.
Il fatto che i territori cechi rappresentavano la parte più produttiva dell’Impero Austro-Ungarico, acuì le rivendicazioni di alcuni politici cechi che cominciarono a portare avanti tentativi di separazione della propria nazione dall’impero asburgico. Questi sentimenti politici si legarono strettamente alle rivoluzioni che attraversarono tutta l’Europa intorno al 1848, senza però riuscire ad ottenere quanto desiderato: la repressione fu dura e fu solo al termine della prima seconda guerra mondiale, con la sconfitta dell’Impero asburgico, che fu creata la Cecoslovacchia.
Praga e la sua popolazione non vissero molti anni di tranquillità: nel 1939 Hitler ordinò all’esercito tedesco di entrare in città e dal Castello di Praga proclamò la Boemia e la Moravia un protettorato tedesco.
Per la maggior parte della sua storia Praga è stata una città multietnica con consistenti parti di popolazione ceca, tedesca ed ebraica (per lo più yiddish o germanofona) ma quando il paese venne occupato dai nazisti la maggior parte degli ebrei fuggirono dalla città o vennero uccisi nell’Olocausto, mentre la popolazione tedesca, di cui consisteva la maggior parte della popolazione durante il XIX secolo, venne espulsa nell’immediato dopoguerra.
La storia di Praga all’interno del tragico scenario della seconda guerra mondiale è resa nota per l’erroneo bombardamento subito da parte delle forze aree americane: centinaia di persone vennero uccise ed alcuni importanti edifici e industrie vennero distrutte a causa di un attacco che doveva avere come obiettivo Dresda, a 130 km di distanza).
Praga e i suoi cittadini si rivoltarono più volte agli occupanti nazisti, l’ultima delle quali il 5 maggio 1945. Quattro giorni dopo l’Armata rossa entrò in città. Dopo la seconda guerra mondiale, Praga rimase sotto il più ferreo controllo politico e militare dell’Unione sovietica.
Il mondo intellettuale praghese, da sempre vivace, soffrì pesantemente del regime totalitario e fu proprio dagli intellettuali che partì il primo movimento di presa di posizione contro il regime. Nel 1968, dopo anni di graduali liberalizzazioni sotto il segretario generale Dubcek, fiorì la cosiddetta ‘primavera di Praga‘, un movimento popolare che intendeva ottenere la piena democrazia e la fine della censura, realizzando nel contempo un ‘socialismo dal volto umano’. Mosca, però, non gradì l’iniziativa e le speranze di rinnovamento furono subito abbattute dall’esercito degli aderenti al Patto di Varsavia che invase la Cecoslovacchia e la sua capitale nell’agosto del 1968 con 7000 carri armati, soffocando nel sangue ogni tentativo di innovazione.
La nuova e più severa leadership comunista mantenne il controllo del paese fino alla caduta del muro di Berlino nel 1989, quando – di fronte ad una nuova reazione violenta del governo contro una manifestazione studentesca pacifica – la popolazione tutta, oramai esasperata, scese in strada dando vita ad una rivoluzione non violenta (Rivoluzione di velluto) che rovesciò il regime comunista cecoslovacco.
Nel 1990 si sono svolte le prime elezioni libere, e i movimenti separatisti ceco e slovacco hanno successivamente ispirato la incruenta separazione del 1993, detta ‘Divorzio di Velluto’, che ha diviso il paese in due repubbliche distinte.
A partire dagli anni ’90 Praga è diventata in breve tempo una delle principali mete turistiche del mondo. Da qualche anno Praga è una delle capitali europee più conosciute e visitate, permettendo alla città e ai suoi abitanti una condizione economica ben più florida del resto del paese. Buona parte delle nuove risorse sono state investite nella città stessa, rendendola ancora più accogliente e attraente agli occhi dei turisti.